Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/83

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molto attempato dirgli: O Solone, Solone, voi Greci siete sempre fanciulli; non c’è un Greco vecchio. A sentirlo, domandò: Tu come di’ questo? Rispose: Siete giovini d’anima, imperocché non ci conservate nessuna vecchia opinione di tradizione antica, e nessuna dottrina canuta per il tempo. La cagione di ciò è questa: ei ci sono state e saranno molte e diverse distruzioni, grandissime quelle per lo fuoco e per la acqua, minori quelle per le altre cause innumerabili. In fatti, quello che si dice da voi, Fetonte figliuolo del Sole attaccato una volta i cavalli al carro del padre e montatovi, non sapendone carreggiare la strada, avere arso ogni cosa sopra la terra, ed egli essere morto dalla folgore, questo, che ha forma di favola, è fondato su un vero, ed è lo dichinamento degli astri che si rivolvono per lo cielo attorno della terra, e la distruzione di tutte le cose sopra la terra per molto fuoco. Allora periscono piuttosto quei che abitano sovra le montagne, e in luoghi alti ed aridi, che quei che abitano d* accosto al mare od ai fiumi; ma quanto a noi, il Nilo che è ben pure nostro salvatore nell’altre distrette, ci campa ancora da cotesta sciogliendosi dalle ripe e inondando. E quando gl’Iddii diluviano la terra, si salvano quegli sovra le montagne, i bifolchi e i pastori, laddove gli abitatori delle vostre città sono straportati dai fiumi dentro il mare; ma nella nostra contrada nè allora nè le altre fiate le acque ruinano da sopra su la campagna, per lo contrario si lievano naturalmente da sotto, e si spandono sopra essa. Per ciò si dice che si conservano qui le memorie delle cose antichissime, es-