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3. L'incontro con Lawrence Lessig     55


Al centro del dibattito, in particolare, vi era una norma, voluta dal musicista Sonny Bono, che nel 1998 aveva esteso i termini del diritto d’autore, impedendo a numerose opere di finire nel pubblico dominio.

La legge aveva preso il nome di Sonny Bono Copyright Term Extension Act (CTEA). Un provvedimento simile era stato approvato nel 1976.

Un editore elettronico, Eric Eldred, si fece capofila di un buon numero di imprenditori che avevano atteso con ansia, al contrario, la scadenza dei termini di copyright per avviare delle produzioni su opere che sarebbero cadute nel pubblico dominio. Chiese, a tal fine, l’assistenza legale di Lawrence Lessig e di un team di studiosi del Berkman Center for Internet and Society dell’Università di Harvard.

Davanti alla Corte Suprema, l’atmosfera si presentava alla “Davide contro Golia”: a domandare la validità dell’estensione dei termini erano non solo Janet Reno e John Ashcroft, Avvocati Generali degli Stati Uniti, ma, anche, le potenti associazioni dei produttori cinematografici e musicali. Tutto il mondo, in sintesi, dei media e dei produttori di contenuti di allora.

L’estensione richiesta dal Sonny Bono Act per il copyright sulle opere in scadenza era di ulteriori vent’anni e avrebbe avuto effetto retroattivo, anche sulle opere già create.

Il 9 ottobre 2002, Lessig decise di portare con sé, come uditore, il teenager Aaron. Un ragazzo, quindi, davanti alla Corte Suprema: il più importante organo giurisdizionale del Paese.

La discussione di quella vertenza non andò bene: Lessig perse la causa, e il 15 gennaio 2003 la Corte Suprema ritenne la CTEA conforme ai principi della Costituzione americana, con l’opinione di sette giudici contro due. Fu il giudice Ginsburg a redigere l’opinione di maggioranza, forse influenzato anche, nel testo, dalla situazione normativa in Europa (dove, nel 1993, una Direttiva aveva stabilito un termine, per il diritto d’autore, di settant’anni dopo la morte dell’autore).

Vicenda giudiziaria a parte, quella fu l’incredibile occasione, per il giovane Aaron, di trovarsi per la prima volta, anche se come “turista”, dentro al sistema politico e giudiziario nordamericano. Poteva osservare, dall’interno, come funzionasse il sistema e, soprattutto, quali possibilità ci fossero di avviare specifiche attività per cercare di cambiarlo.

Sul suo blog, in un intervento del 5 ottobre 2002 (“To the courthouse”), Aaron descrisse quell’incredibile esperienza, partendo dal giorno in cui ricevette la tanto gradita notizia dell’invito di Lessig:

Credo sia giunto il momento di rivelare – annotò sul suo blog – l’invito, incredibilmente gentile, che ho ricevuto. Come molti di voi avranno scoperto, o intuito, assisterò alla discussione orale del caso Eldred davanti alla Corte Suprema. Sono incredibilmente emozionato, come potete immaginare. Visitare la Corte Suprema