Pagina:Agostino Fantini Della utilità delle faggete 1803.djvu/14

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versci la lucerna; la seconda che esso è di maggior ecconomia pel suo prezzo, e per la sua durata; la terza finalmente, che a qualunque freddo dell’atmosfera non è soggetto a gelare.

Gli sperimenti instituiti per conoscere la maggior durata dell’Olio di Faggio a confronto di quello di Ulive, includono la prima delle indicate proprietà di non tramandare alcun dispiacevole odore. Più volte si spensero i lumi da sè stessi, e dalla lucerna dell’Olio di Faggio non venne mai tramandato quel fetor disgustoso, che spande per le camere l’Olio comune di Ulive. Io non farò un nojoso racconto di tutte le sperienze eseguite, per assicurarmi della maggior durata dell’Olio di Faggio. Nessuna diligenza certamente fu ommessa riguardo al peso, nè riguardo ai lucignoli; e costantemente ho ritrovato che l’Olio di Faggio, a condizioni eguali, ha una durata maggiore di quello di Ulive di trentasei, in trentasette minuti. La luce che tramanda è chiara, e non offende la vista, lascia leggere, e scrivere, alla medesima distanza di quella dell’Olio di Ulive. È una circostanza da non passar sotto silenzio che l’Olio di Faggio sottoposto alle esperienze era recente, di pochi mesi, nè quindi aveva fatta la conveniente deposizione. Quello d’Ulive d’ordinario ha compito l’anno quando ci perviene, ed ha avuto tempo di deporre gran parte dell’idrogeno che contiene.

Ho detto che l’Olio di Faggio non gela. Questa sua proprietà non solamente risulta dal non subire alcuna alterazione esposto all’aria aperta nelle più rigide notti dell’Inverno, nelle quali l’Olio di Ulive si congela ad onta del lucignolo acceso; ma ancora dal suo resistere alla forza di un freddo più potente procurato con diversi sali. Il Fisico Professore Citt. Paolo Veratti tentò una congelazione artificiale in due once d’Olio di Faggio prima col Nitro, indi col sal marino, finalmente col sale ammoniaco, proccurando un grado di freddo artificiale sino a 10. sotto 0. nel Termometro di Reaumur; e non trovò altra mutazione nell’Olio, che una sottil pellicola in tutta la sua superficie. Lo stesso trattamento fece all’Olio di mandorle dolci, e a quello di lino in egual dose. Nel primo trovò una notabile consistenza, e nel secondo un fisso intorbidamento. Quello di ulive, che soggiacque ai medesimi tentativi, si congelò in pochissimi minuti. Da tutto ciò sembra che l’Olio di Faggio possieda superiormente a tutti gli altri Olj la proprietà di non congelarsi, proprietà che unitamente alla chiarezza della sua luce lo rende d’ottimo uso per le illuminazioni all’aria aperta.

Io credo di aver bastantemente divisate le qualità, e proprietà


dell’