Pagina:Agostino Fantini Della utilità delle faggete 1803.djvu/23

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sagire a favore del di lui uso esterno: leggerissimo essendo egli, e sottile assai, ragion vuole, che con tutta facilità insinuare si debba sin colà, ove Olj meno tenui non saprebbero penetrare.

Non è della mia ispezione l’entrare col discorso nei rapporti ecconomici. È fuor di dubbio, che l’Olio dei semi di Faggio costa meno, di quello di Lino, e di Amandorle dolci: e cred’io da critica osservazione dimostrato, essere grandi i vantaggi, che il primo somministra agl’Infermi: sembrerebbe dunque ragionevole assai, che, dato bando ai secondi, massime negli ospedali, e ad uso delle povere famiglie si mettesse in pratica il solo Olio di Faggio, il quale poi a qualunque altro dovrebbe essere preferito a titolo di procurarsi materia di luce. Il non congelarsi all’ordinaria temperatura del nostro clima; il mantener ad altre cose uguali fiamma viva, e brillantissima senza cattivo odore, e senza fumo visibile, o carbone, per più tempo assai dell’Olio di Olivo, il costo maggiore di quest’ultimo, la somma immensa di denaro, che l’Olio d’Olivo porta ogni anno fuori di stato, l’industria nazionale, che si attiverebbe, mettendo in commercio questo ramo di interna ricchezza, sono tanti motivi per giustificare la mia asserzione. Le arti stesse possono ottener vantaggio servendosi opportunamente dell’Olio di Faggio, il quale è capace di ridursi in perfetto sapone, e può servire, quando sia cotto a dovere con ossido di piombo, alla manipolazione di lucide, e durevoli vernici. Tacio gli utili, che da quest’olio possono ottenere le fabbriche di lanifizio, e tutta quella numerosa schiera di artefici, che o nell’ordinare, o nel ridurre a perfezione le loro manifatture devono necessariamente aver ricorso ad un Olio qualunque. Ma io non m’accorgo d’eccedere i limiti del Farmacista? Alzo subito la penna dalla carta, e chiedo scusa al Cittadino Dott. Fantini, se, nell’impiegarmi a norma delle sue istanze, debolmente ho trattata la causa affidatami. Le molte brighe del mio impiego non mi han accordato tempo sufficiente per assoggettare ad ulteriori esami l’Olio dei semi di Faggio. Accetti il mio buon cuore, e solleciti dalla sovrana provvidenza quelle benefiche disposizioni, che, facilitando il cammino dall’alta montagna, ove s’inalzano i Faggi, sino alle ultime pendici limitrofe alle comode, e facili strade della nostra Comune, facciano abbondare fra noi una materia, dalla quale la sana, l’inferma, l’oppressa umanità tanto spera, e si compromette a proprio conforto, e ad utile nazionale.

Salute, e Rispetto

FRANCESCO M. COLI.