Pagina:Agrippa - Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme, 1568.djvu/49

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,8 r aR ti M aa q lampada ’& quefto fattó: il fuccedcrébbe, tenendo la mano balla, con la quale, fe bifognaffe, potrebbe parar’alzandola in luto co’l fugir’di uita /fi come dilli, fi che offendendolo reftarebbe in Quarta afta derfo, la fua parte fin iftra, ciò è del nemico. Etfe tutti doi fi ritroualfero anco in detta Guardia di Seconda, uicini come di fòpra, & non mouendofi il nemico, Quefto per tentarlo, abbaffareb be la fpada ponendola in croce di dentro contrala fua, tanto che fi toccaftero,Ma perchè forfè altri m’imputarebbono,dicendo che con quella occafione, il nemico li potrebbe dare d’una punta determinata nel petto,Schifando la fpada contraria, dico che ftùdiofamente’ douerebbe far’tal’attojfolo per farlo mouere, perchè nel medelìmo tempo che elfo; fpingelfe di forefoprala fpada di quefto, jj> Quello gli andarébbe lòtto di Quar ta contra il fuo colpo’, & cedendo con da perfona lo ferirebbe.