Pagina:Agrippa - Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme, 1568.djvu/51

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40 PRIMA De latto Signato per I. CAP XXII. T fé pur’il nemico ftando amendoyn detta Seconda, fingelfe di mouerfi contra Quefto con la puta per fpin gere pur’di Seconda, &uoltar poi fubito d’un’ftramaz zone per tefta, Quefto nel medefimo tempo, benché potrebbe ridurli in atto di ferir il nemico, col taglio, di(che ragionerò feparatamente)ripararebbe di croce per forza, & li accommodarebbe di uenir feco à la prefa, come di fopra: Et benché le prefe non fi pollino far’fenza induftria,& artificio grande,dico che,& Quefto,& tutti gli altri effetti, fi debbono tentare, & fi ponno fare fecondo l’occafioni, & fecondo le qualità de le peno ne: Et ritrouandofi anco amendoi in detta Seconda, sei nemico fpinoelfe di puta determinatamente,Quefto fubito,in quel modefimo pun to ch’il nemico li mouelfe, fpingerebbe la punta fua uerfo di lui, & ntirarebbe il piede finiftro à dietro, reftando in Quarta, come ne la figura che feguita, perchè uerrebbe coli à darli di petto ne la fpada, & hauendolo firmato di fcarfo, fi faluarebbe: Ma per fatisfare ad alcuni che forfè uorranno replicala quefto particolare, dicendo che mico ftando in Guardia pari di Seconda, potrebbe fìmilmente offender’quefto come pretendo io che Quefto polfi offenderlui, fenza elferoffefo rifpondo che, fecondo il iudicio mio, s’ingannano,ueden do per certo che mentre il nemico ftendeil palfo innanzi, la punta de la fu a fpada, & fpalla fi abballa, fpingendo uerfole parti inferiori di quefto, quali mifurandofi, li fono più luntane: oltra che, ntiran do Quefto il palfo, & col paffo murandola perfona, d’unoin un altro atto, uieneàporgefeli il modo di ferir l’auerfario ne la lpalla 1ritta &difconciarliil difegno, di poter’offender’lui poco oueramente affai, per il ritirar’del palTo a dietro, & Per il ceder’de la ulta, che Quefto hauerà fatto, firmando l’auerfario con la fua punta, come dilfi di fopra.