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Pagina:Alamanni - Avarchide.djvu/241

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     Coi generosi via ciascuno allora,
Ove ha il più caro pegno, si raccoglie,
Ed al picciol calor, che vive ancora,
Con largo riversar gli spirti toglie;
La vecchia Albina in quello in cui dimora
Il suo caro Clodin, l’anfora scioglie;
La sua figlia all’Iberno: agli altri poi
I più congiunti van di tutti i suoi.
xcvi
     Lì di lagrime pie bagnando i volti,
Le nude ossa, e le ceneri trovate,
In delicati lin di seta avvolti
Hanno in più saldi nodi riserrate:
Alle quai poscia, in vasi aurati e colti,
Ove non spiri l’aria, collocate,
Dier di lucenti marmi altero albergo,
Sculto di lodi lor la fronte, e ’l tergo.


FINE DELL’AVARCHIDE