Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/12

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Api del Rucellai, e del Bacco in Toscana del Redi; e a rendere un breve conto di quanto si è fatto da noi in questa ristampa.

Per la Coltivazione, abbiamo seguíto il Testo dell’edizione di Comino, Padova, 1718. In essa il cel. G. A. Volpi essendosi prefisso di copiare del tutto, dagli errori manifestissimi in poi, l’edizione originale di Ruberto Stefano, Parigi, 1546, curata dall’Autore in persona, e quindi allegata dai Vocabolaristi; soddisfece a questo suo assunto con quella rara ed esemplare diligenza che caratterizza tutte le di lui fatiche. Abbiamo, secondo il nostre metodo, tenuto sempre a riscontro l’originale Parigino; ma in questa collazione appunto, trovando giuste ed ammissibili, a nostro giudizio, alcune emendazioni del Testo fatte dal Volpi, ci parve che alcune altre non fossero della medesima utilità, e le abbiamo rifiutate, sostituendovi le prime lezioni. Fra le correzioni da noi conservate addurremo p. e. la parola faccie (facce in noi) che si legge in Comino nel lib. I, ver. 221, in luogo di faci che sta nell’originale; e quantunque la Crusca (ediz. Manni, Firenze, 1729-38) nell’esempio apportato alla voce Tirannico ritenga faci, confessiamo di non intendere come questa