Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/126

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Or se ’l paese tuo difeso giace
Dal furor d’aquilon, né ghiaccio o neve
Soverchio il preme; puoi lasciar la terra
Gran tempo aperta: ma se il verno ha forza,
Dopo il novembre almen, quei picciol fossi
645Ch’eran cavati intorno, adegua e chiudi:
E dove di gran giel sospetto fusse,
Lo sterco colombin, l’antica orina
Sopr’esse infusa, le mantiene in vita.
Mentre novella ancor cresce la vigna,
650Far si conviene infino al quinto ottobre
Ogni anno, e non fallir: nel resto poi,
Del terzo autunno può bastar un’opra;
Ché l’invecchiata scorza a tale è giunta,
Che partorir non può così sovente,
655Come prima solea, nuove radici.
Le propaggini poi, che poste in arco
Fur molto avanti, e dalle care madri
Han nutrimento ancora; in questi giorni
Tagliar si den, perché al più freddo cielo
660Prendan forza e vigor; e bene addentro
Cavar la terra lor, che ben profonde
Faccian le barbe, e non vicine al sole.
Altresì ci convien quelli arbor tutti
Rivisitar, che n’han dei pomi loro
665Fatto ricco l’altrier l’amico albergo:
Scopri il basso lor piede, e tutto poscia