Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/188

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Vigor sotterra) le pungenti chiome
Del tiranno Vulcan si faccian preda.
La pura, verginella e sacra ruta
535Tempo è d’apparecchiar, ch’in seme e ’n pianta
Cresce ugualmente, purché in alto assisa,
E ’n umido terren: se la sementa
Fia dentro al guscio suo, più tarda nasce;
Ma per più lunga età: chi picciol rami
540Con parte del troncon sotterra asconda,
Più intende il ver, che chi ripianta il tutto.
Or chi mel crederà, ch’a dirle oltraggio
E maladirla, allor più lieta e fresca
Risurga e verde? e sopra tutti il fico
545Vicin vorrebbe, e tra le sue radici
Prende virtù maggior; e sol gli nuoce
E la vista e la man di donna immonda.
Or la salubre indivia, or la sorella
Di più amaro sapor, ma pien di lode,
550La cicorea sementi, onde si adorni
Poscia al tempo miglior la mensa prima.

Qui già s’inalza il sol; già d’ora in ora
Veggiam più chiaro il ciel; la sacra Lira
Già si nasconde in mar; già i fonti e i fiumi,
555Che legò l’aquilon, zeffiro scioglie:
Già nel tempo più bel truove il cultore,
Per onorar dappoi Venere e Flora,
E prima incoronar la Madre antica,