Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/212

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In picciol drappicel sotterra il cacci:
Chi lo vuol crespo aver; poich’egli ha tratta
La fronte dal terren, sopr’esso avvolga
Un greve incarco che lo rompa e prema.
Molti ha parenti; ma sotto altro nome
1185Gli chiama or questa età: quello è palustre;
Quel, pietroso o montan: quell’altro è tale,
Che dall’esser maggior gli diede il nome
La dotta Atene, dal colore oscuro,
Lo chiama atro il Latin; il sermon tosco
1190L’appella il maceron, la cui radice
Vive al verno maggior felice e dolce.

Or la candida indivia, or la sorella
Di sì amaro sapor cicorea, insieme
Tempo è di seminar dove sia trito
1195E sia molle il terren: poi quando fuore
La quarta foglia avran, le cange il loco,
Pur grasso e pian, sicché la terra nude
Non le possa lassar fuggendo; e quivi
Ben ricoperte sien, ch’al freddo poscia
1200Bianche si rivedran, tenere e dolci.
Del venereo cardon le nuove piante
Or si den rimutar, le somme barbe
Segando loro in basso: il forte seme
Della piangente senapa or si asconda
1205(E ’l più vecchio è il miglior) sotto ben culto
E ben mosso terren ove non grave