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62 | il diavolo nell'ampolla |
a risparmiare per il giorno che metterebbero su casa.
E al ritorno la neve era alta. Dovettero fenderla, calcarla, spesso sprofondarvi.
L’Olga piagnucolava; l’Adriana malediceva il destino, e l’Ida, come se Dio l’aiutasse, rideva tutta contenta.
Seguì il gran freddo; il pericolo di cadere per la strada ghiacciata. Altro che conversare! Bisognava star dritte; e si sorreggevano a vicenda strillando a ogni scivolone.
Ma si rinnovarono i giorni delle confidenze. Già ritornavano i soldati dal fronte, in licenza invernale; e le amiche a lamentarsi e a protestare che le licenze non si dessero a tutti quanti.
— Il tuo Giulio verrà di certo — dicevano all’Ida.
— Verrà; tu sei fortunata.
Finchè, una sera, l’Adriana disse, maligna:
— E se non venisse, poco male, eh, Ida?, per te e per lui.
— Perchè? — lei chiese trepidando.
— Perchè tu non ti guasteresti il sangue; e lui potrebbe consolarsi con qualche ragazza di lassù. Dov’è il tuo Giulio ce ne sono che portano gli stivaletti alti, dicono; e non se li guadagnano in sartoria.