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210 una “scampanata„

un’occhiata si vedeva che dei quattrini n’aveva più lei!

Altre lagrime, non di gioia, non di rimorso velavan gli occhi della moglie.

— Sono quei pochi — disse — che mi rimasero dopo la morte di Faziòli, e quelli che misi insieme a vendere la roba quando perdei il ragazzo.

Ma se fosse vissuto il suo figliuolo, oh no, non avrebbe pensato a rimaritarsi, a cinquant’anni!

— Povera la mia Faziòla! — esclamò, intenerito, Fulgenzio.

Per impedire ogni tenerezza e per sottrarsi alla dolorosa memoria, lei ripetè:

— Contiamoli.

Cominciarono il conto, il loro sguardo si riaccendeva mentre distinguevano le monete e le ammucchiavano sorte per sorte, ed enumeravano i biglietti di banca; mentre il vino, a cui non erano avvezzi, ferveva loro nel sangue. Così, a poco a poco, i diversi sentimenti si confusero in una gioia comune.

E il marito non potendo terminare il conto, distese le magre braccia a un timido abbraccio.

— Povera la mia donna!

Lei sorrise.

Fu un momento. In quel momento avrebbero dato fors’anche il libretto della cassa e tutte quelle monete per tornare indietro di dieci anni; ma la sposa subito tornò in sè: