Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/263

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l'entusiasta punito 249


— No no — ; come dianzi.

Allora con rapida memoria io, che avevo il dovere di confortarlo, riandai quanti malanni possono colpire una donna; con rapido esame li paragonavo a quella disperazione abbandonata e quasi muta; nè a tanta afflizione trovai convenir altra sventura che una che non era da esprimere se non con una perifrasi misericorde.

— Scusami, Carlo, se insisto...; ma a un amico come me.... Di’ dunque: l’isterismo.... fa certi scherzi..., passeggeri però; di cui si guarisce....

No, Teresa non era impazzita. Eppure, egli non negava del tutto neppur questo!

— Ti dirò poi — Dònnola m’interruppe, stendendomi la mano.

Oh!...

Oh Dio! Senza chiedergli più nulla gli strinsi la mano, gli dissi: — Coraggio — ; gli dissi con uno sguardo che avevo compreso tutto!... Sua moglie lo tradiva.

Lo tradiva! Ma quantunque io leggessi molti romanzi francesi e italo-francesi, quantunque frequentassi il teatro drammatico, non sapevo persuadermi che quella donna avesse tradito l’amico mio prima d’un anno dalle nozze. A poco a poco, dubitai d’aver errato nella mia interpretazione e ricordai che nel lasciarmi Carlo mi aveva quasi detto con gli occhi: «Tradimento, sì; ma che tradimento intendi?»