Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/326

Da Wikisource.
312 in arcadia

colgono insieme, si guardano in faccia; spengono le torcie per usarle come armi.

— Dalli a quelli di San Martino!

— Dalli! — grida Anacleto dell’Orto sanguinoso e felice d’essere scampato dalle mani del muratore.

— Addosso! — grida lo Zoppo che nella battaglia par diventato dritto.

— Vigliacchi! — grida Silverio il Chiù, scappando via senza più ridere.

E i «compagni di San Vincenzo» commisti ai «compagni di San Giorgio» si gettan sui «compagni di San Martino», e gli spettatori forestieri sui parrocchiani di Rioronco. Carlone piange, grida pietosamente con le mani nei capelli....

🟌

....Così, mentre il carabiniere piemontese, tacendo finalmente l’altro, cominciava a raccontare una sua avventura molto seria con una tota di Torino, l’altro balzò in piedi dicendo:

— Hai udito?

Eran grida confuse e lontane, verso il monte: all’Olmo. Già dalla viottola comparivano donne affannate, disperate, che a vederli alzavano grida e braccia chiamando, terribili:

— Correte! correte!

I carabinieri accorrevano. Ma avevan fatti appena pochi passi (e il toscano aveva appena mormorato: — Te lo diceo io?) — quando di giù, dalla strada vennero altre voci pietose, altre donne ansiose invocavano....