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doni nuziali 43

— Prendete il caffè voi altri?... Non vi dà ai nervi?

— Ma.... per gl’invitati; per qualche amico che capiti, alle volte....

— Bene bene! Vada per il «servizio»; conforme, però, alle mie povere forze; se vi contenterete....

Contentissimo, Gustavo Terpalli invitò lo zio alla colazione nuziale; lo scongiurò che non mancasse.

Poi quando egli fu giunto di corsa dalla fidanzata, ed ebbe detto a lei e alla madre del casuale incontro con lo zio Tarabusi, tutti e tre scoppiarono in una risata gioconda. Infatti, da che aveva avuta notizia del prossimo matrimonio, lo zio sfuggiva il nipote — al quale, scontroso e timido, rincresceva andare a cercarlo — e per risparmiarsi il dono di nozze si sarebbe nascosto sotterra; quantunque fosse pieghevole ai rispetti umani e sempre dubitasse di apparire avaro come era.

— Figuratevi con che aria mi diceva «me ne rallegro!»; con che inchini ha risposto all’invito della colazione, e con che bocca mi ha detto (e Terpalli boffonchiava): «Grazie! Vedrò..., potendo.»

La fidanzata rideva sino alle lagrime e le sembrava vedere quella faccia nuda e tonda simile a quella d’un comico, e il lungo soprabito, e gl’inchini....

— E figuratevi come è diventato rosso a udire