Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/77

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Dall’Eldorado.

I.

Raccogliendo e riprendendo con la sinistra la scarsa barba, dalla tavola a cui sedeva Polla guardava a quanto poteva scorgere del temporale. Passavano di furia i nuvoloni neri: uno ne dilacerò un fulmine. E cominciava a piovere; nè ancora cessava il vento che faceva sbattere le imposte, da Polla lasciate sbattere.

«Oh portasse via la bufera anche la casa! Una tempesta enorme rovesciasse Roma e tutte le città d’Europa! Un ciclone rovinasse, magari, il mondo!»

Non che Polla — il quale amava tutti gli uomini come fratelli e pel quale i borghesi sfruttatori e capitalisti erano non uomini ma belve — si arrovellasse così, in un desiderio di distruzione, per malanimo o per teoria socialista o per lotta di classe: no, no; solo risentiva lui