Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/89

Da Wikisource.

dall'eldorado 75


— Io ho nome Polla, e voi?

— Nome.... Polla? — Non aveva compreso.

— Mi chiamo così! — Poscia, a spiegarsi meglio, finse che uno lo chiamasse «Polla!», e finse di rispondere: «Eh?»

— Io ho nome Edon! — esclamò l’altro avendo compreso bene.

— Fortunatissimo, caro Edon, di offrirvi la mia ospitalità e i miei servigi! — Polla disse, mentre gli prendeva e gli stringeva la mano; senza prevedere che dopo questo atto l’altro correrebbe al catino a lavarsi. Certamente in quel paese non usavano salutarsi in tal modo contrario all’igiene.

....Ripreso l’esercizio di nomenclatura e di lingua vi s’intrattenevano da quasi un’ora, quando Edon, non avendo peranche finito di ridere a veder Polla che accendeva una candela, s’abbandonò sul letto e in puro italiano lamentò:

— Oh che male allo stomaco! Oh che male alla pancia!

Era vero. Come aveva imaginato Polla, egli non era uso che ai cibi chimicamente ridotti, e aveva fatta un’indigestione grave di quel poco cibo nostrano.

Entrambi giacquero perciò fraternamente addolorati, eppur lieti di cominciare a intendersi e di poter chiacchierare con le interruzioni di gastrici ohi ed ahi! Nè è meraviglia se già prima d’addormentarsi Polla ebbe appreso come