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Pagina:Albertazzi - Top, 1922.djvu/35

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Il cane dello zio Prospero 33


Sparò.

Un guaito; e il bracco cadde.

Prospero Marzioli corse a lui; e vide gli occhi spaventosamente affettuosi, ebbe da quegli occhi che si spegnevano una tremenda invocazione di pietà. E quasi per trovar ristoro al male atroce o fine all’agonia, la povera bestia piegò il collo.

Dal collare usciva, arrotolato e tenuto da un filo, un bigliettino.

E lo zio, premendosi con la sinistra il cuore, lo prese. Lesse:

Diglielo tu, Top, allo zio che gli vorrò sempre bene; tanto, tanto bene!

Ma Top era morto.