Pagina:Albertazzi - Vecchie storie d'amore, 1895.djvu/169

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d'un gentiluomo veneziano. 155


....“Io conosco il vostro amore verso me fuori di ogni mio merito ardentissimo, e confesso d’aver ricevuto da voi tanta quantità di cortesia, che quando anche spendessi mille volte la vita per voi non pagherei la minor di quelle; ma perché io mi sono deliberata di voler rimettere tutte queste vanità corporali, rivolger l’animo a Dio e riconoscerlo per mio Signore vivendo vita cristiana, confessandomi e comunicandomi ai tempi ordinari, vi prego che non vogliate romper questo mio proponimento co ’l molestarmi ogni ora con vostre lettere....„


Egli non le credeva ancora, e sollecitato dal rifiuto voleva riaccenderla e ridestarne i sensi evocando i ricordi con tutti gli artifici del suo miglior stile di poeta:


“Deh, anima mia, riduciamoci a memoria il piacere che da’ nostri cuori fu sentito quando eravamo insieme. Ricordiamoci del raddoppiar de’ baci nelle partenze, delle voci da caldi, spessi e non lunghi sospiri interrotte; dal pender collo