Pagina:Albertazzi - Vecchie storie d'amore, 1895.djvu/189

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la dama fallace. 175


— Io — essa rispose —; se no voi, don Alfonso; mi recherete danno.

Né alle domande di lui aggiunse spiegazione alcuna, ma si mosse come per andarsene. Allora egli si contenne, la supplicò e promise d’essere prudente; e la dama quasi per premiarlo gli concesse di scriverle e di nascondere le lettere in un crepaccio della cinta: ivi, potendo, gli lascerebbe le risposte. Tacquero; e dalle loro pupille le anime loro si guardarono tremule e accese, interrogando.

— Voi m’amate! — disse don Alfonso.

— Sí — disse la dama; e ne’ suoi occhi luccicarono le lagrime.