Pagina:Albertazzi - Vecchie storie d'amore, 1895.djvu/57

Da Wikisource.

La corte di Carlo primo d’Angiò, dopo la strage di Tagliacozzo e poscia che da un colpo di scure fu troncata l’adolescente baldanza di Corradino di Svevia, fioriva di nobili donne e baroni e cavalieri e splendeva in magnificenza di conviti, danze, tornei e feste mai piú vedute.

Ad una di tali feste messer Bertramo d’Aquino, che tra i cavalieri del re aveva lode di singolare valore e cortesia, conobbe la moglie di messer Corrado, suo amico di molti anni, la quale era bellissima donna e si chiamava Fiola Torrella; e cominciando egli súbito a vagheggiarla, in breve se ne innamorò di guisa che non poteva pensare ad altro. E giacché madonna Fiola, non per freddezza di natura o per amor del marito o per sincerità di virtú, ma per diffidenza degli uomini