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98 i libri della famiglia

sempre furono ne’ ricchi, ne’ poveri, ne’ signori, ne’ servi, ne’ vecchi, ne’ giovani, tale che niuna età, niuna fortuna, niuno petto umano si truova vacuo dalle fiamme amatorie. Tu le chiami furie. Io non so qual suo proprio nome le nominare, perché né ora né prima per pruova le conosco o sento. Solo ne parlo quanto e da te odo e dagli altri truovo leggendo.

Lionardo. Non credere, Battista, negli animi de’ mortali giacere fiamma alcuna d’amore venereo alla quale non sia commista molta stultizia e furia. E se così giudicherai, in questo ragionamento a te non sarà se non quanto meco vorrai essere licito. E dove ti rammenterai di quello Sofocles antico filosafo, del quale si recita che domandato chente e’ si portassi con Venere, rispuose: «Ogni altro male più tosto, dio buono, che non avere in tutto fuggito quel signore villano e furioso», — a te adunque non parrà dello amore se non quanto pare da giudicarne, ch’egli è molto da fuggirlo e odiarlo. E quanto tu pure ne’ dì nostri trovassi amicizia niuna perfetta, almanco consentirai gli innamoramenti furiosi essere tutti, e come diceva Sofocles, villani. Ma non ci obblighiamo a ragionare solo di quella somma e da ogni parte perfetta amicizia. Siamo teco disputando liberali. Aduciamo per testimoni quelli secento insieme con gli altri in Gallia chiamati Soldunni là ne’ Comentarii di Cesare, amici a quello Diantunno, e’ quali, loro costume, si profferivano e prendevano qualunque pericolo quante volte fussino dall’amico richiesti. In tanto numero certo non bene mi troverresti quella vera amicizia, la quale tu disidereresti, come si dice un volere e non volere quanto l’amico e l’onestà richiede, due persone, una anima. Già però non mi negherai questa in costoro essere stata spezie di vera e perfetta amicizia, e in qualunque grado ti paresse collocarla in laude, mai ti potrà parere spezie d’innamoramento, né con ragione la statuirai meno che ’l tuo innamoramento possente e valida negli animi nostri a monstrare sue forze e pruove. E così credo niuno non in tutto stolto, se di questi Soldunni uno per salvarli sue fortune e onore gli donasse come per l’amico solevano insieme coll’o-