Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/169

Da Wikisource.

libro terzo 163

brigatina non concorre a fare cerchio in su l’uscio a chi sia prodigo, come a una scuola e fabrica de’ vizii, onde e’ giovani usati a tale vita non sanno uscirne? O! per continuarvi, Dio buono, che non fanno egli di male! Rubano il padre, parenti, amici, impegnano, vendono. E chi mai potrebbe di tanta perversità dirne a mezzo? Ogni dì senti nuovi richiami, ogni ora vi cresce fresca infamia, al continuo si stende maggiore odio e invidia e nimistà e biasimo. Alla fine, Lionardo mio, questi pròdigi si truovano poveri in molta età, sanza lodo, con pochissimi, anzi con niuno amico; imperoché quelli goditori leconi, quali e’ riputavano in quelle grande spese essere amici, e quelli assentatori bugiardi, e’ quali lodavano e chiamavano virtù lo spendere, cioè il diventare povero, e col bicchiere in mano giuravano e promettevano versare la vita, tutti questi sono fatti come tu vedi e’ pesci: mentre l’esca nuota a galla, e’ pesci in grande quantità germugliano; dileguata l’esca, solitudine e diserto. Non mi voglio stendere in questi ragionamenti, né dartene essempli, o racontarti quanti io n’abbia con questi occhi veduti prima ricchissimi, poi per sua poca masserizia stentare, Lionardo, ché sarebbe lunga narrazione; non ci basterebbe il dì. Sicché per essere brieve dico così: quanto la prodigalità è cosa mala, così è buona, utile e lodevole la masserizia. La masserizia nuoce a niuno, giova alla famiglia. E dicoti, conosco la masserizia sola essere sofficiente a mantenerti che mai arai bisogno d’alcuno. Santa cosa la masserizia! e quante voglie lascive, e quanti disonesti appetiti ributta indrieto la masserizia! La gioventù prodiga e lasciva, Lionardo mio, non dubitare, sempre fu attissima a ruinare ogni famiglia. I vecchi massari e modesti sono la salute della famiglia. E’ si vuole essere massaio, non fosse questo per altro se none che a te stessi resta nell’animo una consolazione maravigliosa di viverti bellamente con quello che la fortuna a te concesse. E chi vive contento di quello che possiede, a mio parere non merita essere riputato avaro. Questi spendenti veramente sono avari, i quali perché e’ non sanno saziarsi di spendere, così mai si