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184 i libri della famiglia

nelle publiche piazze surge la gloria; in mezzo de’ popoli si nutrisce le lode con voce e iudicio di molti onorati. Fugge la fama ogni solitudine e luogo privato, e volentieri siede e dimora sopra e’ teatri, presente alle conzioni e celebrità; ivi si collustra e alluma il nome di chi con molto sudore e assiduo studio di buone cose sé stessi tradusse fuori di taciturnità e tenebre, d’ignoranza e vizii. Pertanto a me mai parrebbe da biasimare colui, il quale, come colle altre virtuose opere e studii, così con ogni religione e osservanza di buoni costumi procacciasse essere in grazia di qualunche onestissimo e interissimo cittadino. Né chiamerei servire quello che a me fosse debito fare: senza dubio a’ giovani sempre fu debito riverire i maggiori e apresso di loro molto cercare quella fama e dignità in quale i maggiori si truovano amati e riveriti. Neanche chiamerei appetito tirannesco in colui, nel quale fusse sollecitudine e cura delle cose laboriose e generose, poiché con quelle s’acquista onore e gloria. Ma perché forse testé di quelli e’ quali tengono occupati e’ magistrati nella terra nostra niuno vi pare d’ingegno non furioso e d’animo non servile, però tanto biasimate chi desiderasse essere ascritto nel numero di quelli così fatti non buoni, anzi pessimi cittadini. Io pur sono in questo desiderio, Giannozzo, che per meritare fama, per acquistare grazia e nome, per trovarmi onorato, amato e ornato d’autorità e di grazia fra’ miei cittadini nella patria mia, mai fuggirei, Giannozzo, mai alcuna inimistà di quale si fusse malvagio e iniquo cittadino. E dove bene bisognasse essequire qualche estrema severità, a me certo parrebbe cosa piissima esterminare e spegnere i ladroni e ciascuno vizioso, insieme e ciascuna fiamma d’ingiusta cupidità persino col sangue mio. Ma, poiché questo per ancora a noi non lice, restiamo di richiedere quello quale non, come voi dite, si debbe stimare poco, ché a me lo onore e la fama sempre fu da stimare più che ogni altra fortuna; ma, dico, non seguiamo con desiderio quello che per ancora non accade potere con opera ottenere. Facciamo come voi c’insegnate: aspettiamo la stagione sua, ché forse quando che sia la pa-