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210 i libri della famiglia

questo una, e doppo quella un’altra lite per migliorare sua condizione, e del danno tuo, della infamia tua poco stimerà ove a sé ne risulti bene. Ma lasciamo passare. Io potrei monstrarti infinite ragioni pelle quali vederesti che lo strano sempre sta teco come nimico, dove e’ tuoi sempre sono amici. Procurono e’ tuoi il bene e l’onore tuo, fuggono il danno e la infamia tua, perché d’ogni tuo onore a loro ne risulta lodo, e d’ogni disonore sentono parte di biasimo. E così occorrerebbono doppo queste infinite altre ragioni, pelle quali manifesto vederresti ch’egli è più dovuto, più onesto, più utile, più lodato, più sicuro tôrre de’ suoi che degli strani. E quando a te questo bene paresse il contrario, io ti consiglierei sempre più verso e’ tuoi avessi carità che verso gli strani, e ricordere’ti quanto a noi stia debito avere cura della gioventù, trarla in virtù, condurla in lode. E stima tu certo che a noi padri di famiglia non è se non gran biasimo, possendo onorare e grandire e’ nostri, se noi li terremo adrieto quasi spregiati e aviliti.

Lionardo. A me non bisogna udirne più ragioni. Io stimo in parte di grandissimo biasimo non sapere gratificarsi a’ suoi, e confesserei io sempre che chi non sa vivere co’ suoi molto meno saprà vivere con gli strani. E di questi vostri ricordi, in la masserizia troppo utilissimi, molto vi siamo questi giovani e io obligatissimi, e anche ci sarà molto più dono e debito da voi aver sentito il resto quanto aspettiamo seguitiate. Poiché detto avete della casa, della possessione e degli essercizii accommodati alla masserizia, ora c’insegnate quanto abbiamo a seguire in queste spese, le quali tutto il dì accaggiono, oltre al vestire e al pascere la famiglia, e ancora ricevere amici, onorarli con doni e liberalità. E accade tale ora a fare qualche spesa la quale apartenga allo onore e fama di casa, come alla famiglia nostra delle altre assai e fra molte quella una de’ padri nostri in edificare nel tempio di Santa Croce, nel tempio del Carmine, nel tempio degli Agnoli e in molti luoghi dentro e fuori della terra, a Santo Miniato, al Paradiso, a Santa Caterina, e simili nostri publici e privati