Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/49

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libro primo 43

non insensati e stolti grandissimo dolore, non tanto perché a loro dispiacciono le bruttezze e spurcizie de’ figliuoli, quanto ché niuno dubita ogni scorretto figliuolo rendere al padre in molti modi non piccola vergogna, ove certo ciascuno conosce e giudica quanto stia ne’ padri delle famiglie fare la gioventù sua onesta, costumata e virtudiosa. Né credo sarà chi nieghi questo, che tanto possono e’ padri ne’ loro figliuoli quanto e’ vogliono. E come uno buono e sollecito scorgitore farà uno puledro mansueto e ubidiente, quale un altro men destro e negligente non arà potuto imbrigliarlo, così e’ padri ne’ suoi con diligenza e modo gli renderanno civilissimi e modestissimi. Onde non senza grandissimo biasimo di negligenza saranno e’ padri quali aranno e’ figliuoli non corretti, ma disviati e scelerati.

Però in questo sarà la prima cura e pensiere de’ maggiori, come dianzi diceva Lorenzo, in provedere che la gioventù sua quanto si può sia ornatissima di virtù e costume. Del resto consiglierei io e’ padri che ne’ figliuoli seguissero piuttosto il ben della famiglia che il giudicio del volgo, già che si vede questo, alla virtù mai quasi manca ricetto e luogo, per tutto truova dove essere lodata la virtù e amata. Però farei come faceva quello Apollonio alabandese retorico quale, se i giovani non gli pareano bene atti alla eloquenza, gli traduceva a quegli mestieri da natura più si gli afaceano, e non se gli lasciava apresso perdere tempo. E scrivesi di quelli Ginnosofiste, populi orientali, riputati fra gl’Indii savissimi, che allevavano e’ nati non a voglia e desiderio del padre, ma secondo el ditto e sentenza di que’ publici savi, a’ quali era officio notare il nascimento e l’effigie di ciascuno. Indi giudicavano quanto e a che cosa fussero meglio atti, e in quelle come da questi prudenti vecchi era commendato, sé essercitavano. E se fussero stati a’ buoni essercizii deboli e disadatti, non era chi volesse perdervi né spese né fatiche: dicesi gli gittavano e talora gli anegavano. Così facciano e’ padri a quello ch’e’ figliuoli sono atti, ascoltino l’oraculo d’Apolline, quale rispuose a Cicerone: «segui