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94 theogenius

fuggiti gli abeti in su e’ monti altissimi lungi dal mare: noi li strascinammo non quasi ad altro uso in prima che a marcirlo in mare. Stavansi e’ marmi giacendo in terra: noi li collocammo sulle fronti de’ templi e sopra a’ nostri capi. E tanto ci dispiace ogni naturale libertà di qualunque cosa procreata, che ancora ardimmo soggiogarci a servitù noi istessi. E a tutte queste inezie nacquero e crebbero artefici innumerabili, segni e argomenti certissimi di nostra stoltizia. Aggiungi ancora la poca concordia dell’uomo quale egli ha con tutte le cose create e seco stessi, quasi come giurasse in sé osservare ultima crudeltà e immanità. Volle el suo ventre essere publica sepultura di tutte le cose, erbe, piante, frutti, uccelli, quadrupedi, vermi, pesci; nulla sopra terra, nulla sotto terra, nulla che esso non divori. Inimico capitale di ciò che vede e di quello che non vede, tutte le volle a servitù; inimico della generazione umana, inimico a se stessi. Lupo dicea Plauto poeta essere l’uomo agli altri uomini. In quale animante troverai tu maggiore rabbia che nello uomo? Amiche insieme sono le tigri, amici fra loro e’ leoni, e’ lupi, gli orsi; qual vuoi animale venenosissimo irato perdona ai simili a sé. L’uomo efferattissimo si truova mortale agli altri uomini e a se stessi. E troverai più uomini essere periti per cagion degli altri uomini che per tutte l’altre calamità ricevute. Cesare Augusto si gloriava in sue battaglie, senza la strage civile, avere uccisi uomini numero cento e due e novanta migliara. Paulo Orosio istorico raccolse in parte le miserie sofferte da’ mortali persino a’ tempi suoi, e benché fusse scrittore succinto e brevissimo, pur crebbero suoi libri in amplissimo volume, tanta trovò stata sofferta miseria da’ popoli e gente degna di memoria.

Sottoposti adunque a tanti casi, a quanti noi istessi espogniamo, alla temerità e furore della fortuna, alla imbecillità, di nostra sorte, alla nostra voluntaria miseria, dobbiamo nulla maravigliarci se quando che sia incorriamo in qualche incomodo. Più tosto fie nostro offizio, poiché animante niuno meno si truova nato ad ozio e quiete che l’uomo, come fanno e’ medici vedendoci in troppa lieta sanità sospettano, così noi, se forse mai ci seguiranno le cose troppo secunde, dovremo averle sospette. Lodano Filippo re de’ Macedonici, quale avuti tre nunzi lietissimi, l’uno ch’e’ suoi ne’ giuo-