Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/274

Da Wikisource.
268 de iciarchia

in noi sarà ingegno e facultà, che ciascuno del nostro nome sia, quanto concede la condizione umana, beato e felicissimo. Con questo sequirà, come el corpo ben sano, e simile ancora la nave ben composta, vale contro molte offensioni e contro molte avversità, e consegue con facilità lo ’ntento suo, così la famiglia bene unita e ben conformata, e in tutte le membre sue ben sana, soffre con buona sicurtà l’impeto delle invidie e le traversie de’ tempi, e conducesi a stato desideratissimo. Dicono che quella famiglia sarà ben sana e pertanto beata, quale arà fra’ suoi niuno pravo, niuno iniquo, e tutti studieranno satisfare al debito loro. El debito di ciascuno di voi in tutta la vita sempre fu, sempre sarà cercare el vero, seguire el bene, servare l’animo libero, piacere a tutti, amare e’ buoni, fuggire ogni biasimo.

Ora sequita referir l’officio de’ più atti a inducere e sé e gli altri a fine ottimo e desideratissimo; onde poi depende quanto s’appartiene al resto della multitudine non così esperta.Iterumraffermo quanto io proposi: noi non investigheremo co’ nostri ragionamenti quale occasione faccia abbiente e potente alcuno in quelle cose qual concede e priva la fortuna, poste sotto la varietà de’ tempi, e mosse più da caso che da ragione. E giovi qui referire quanto m’occorre. Al timone sede colui in verità poco pratico in mare, inerte, nulla intendente, a cui o per sorte o per favore della multitudine fu concesso questa preeminenza. Ivi presso sono alcuni circunspetti, pronti, essercitati in le navigazioni seconde e nelle avverse. Qual di costoro sarà in questa cosa marittima omo più eccellente e prestante, giovani? Direte voi che sia quello fortunato quale sede a luogo primario della nave?

Giovani. No.

Battista. Quali adonque, saranno e’ veri primari principi in questo?

Paulo. E chi ne dubita? Questi che più conoscono, e meglio sapranno provedere a quello che bisogni.

Battista. Tu dici il vero. E così noi adestreremo ciascuno di costoro in quella eccellenza qual puote la ragione e opera dell’omo ben conseguire, e questo cercheremo, el resto speraremo. In questa causa quanto apartenga a voi, giovani, credo io basterà se al