Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/283

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libro terzo 277

molto adiudicate. L’amore, giovani, ha in sé due voluttà e due dolori: l’uno dura breve tempo, e questo mi pare sia el coruccio, e dicesi le risse degli amanti rinuovano l’amore; l’altro dolore dura troppo, e questo si è la gelosia. Delle voluttà, quella quando soli insieme satisfanno al desiderio, dura molto poco; ma quella festività e amenità per quale s’incende el desiderio, porge sollazzo quanto e’ buoni costumi e la modestia ben retta gli governa.

Paulo. Eia! E che ridete voi giovani?

Niccolò. Quale eleggeresti voi, o quella breve voluttà, o questo diuturno sollazzo?

Battista. Penseretevi. Or sì, e dicesi spesso: fammi l’uno ricco, l’altro povero, e arai divisa fra loro l’amicizia. Questo, s’e’ giovani saranno allevati con disciplina e costumi racconti da noi, e s’e’ padri della gioventù adopereranno quanto si richiede, non interverrà nella famiglia, primo perché la povertà non abita se non con la desidia, coll’ozio e inerzia, poi arà in loro più forza la bontà a mantenere l’amore e raffermare el vincolo della confraternità, che non arà forza la inumanità a fastidirsi e odiarsi insieme. Omo allevato con industria e buona civilità non vedo che possa per età esser povero. E dove sarà lo amore, ivi sarà comune ogni altra cosa. Chi desiderasse ricchezza per non benificare a persona, sarebbe peggio ch’una fera immanissima. Le bestie crudelissime quello che avanza loro lo cedono agli altri. E tu a che fine vorresti avere ricchezze se non per bene adoperarle benificando, e a chi vorresti far bene prima che a’ tuoi, massime fatti da te simili a te in bontà e virtù? Ma niuna dissimilitudine, niuna disgregazione e alienazione d’animi e volontà mai sarà da natura maiore quanto de’ buoni virtuosi mansueti contro a’ viziosi ambiziosi rapaci. Gli studi, le voglie, le deliberazioni al tutto fra questi sono opposite e repugnante.

Niccolò. Mala cosa la improbità d’uno, massime concitato da ambizione o da avarizia e cupidità. Quinci le invidie, le iniustizie, risse e ogni perversità.

Battista. Sì, ma non cade questa nequizia negli animi maturi e ben composti, massime fra coniunti. Quale stolto non sente che lo onore e lume posto in qualunque suo propinquo, risplende