Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/40

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34 rime

dove stieno nascosi
dea Veste e Cupido;
210e gli occhi che son nido
di spiritelli accesi,
mai sian discortesi
a chi v’adora.
Quel che un bel viso onora
215non è il brasil né ’l velo,
né iscolorire el pelo;
anzi è amar chi v’ama
e nell’amorosa trama
un porger d’opra.
220E s’egli è chi vi scopra
con cenni e con sospiri
soffri per voi martiri
e ardendo merzè preghi,
ah non sie chi gli nieghi
225dargli talor conforto,
perché faresti torto
a vostra cosa.
Chi in voi riposa
ogni suo voglia e spene,
230merit’e’ pene
al ben servire?
Aitatel’, oimè, soffrire
la pena amorosa.
E soffre ogni cosa
235chi un bel viso mira,
perché indi s’agira
al cor non so che dolce
che spesso lo soffolce
a mezzo il cielo.
240Non teme caldo né gelo
l’alma che si pasce
di quello che nasce
infra ’l pensare