Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/418

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412 nota sul testo

codice E è effettivamente, come pare, l’esemplare di dedica a Lionello, l’autore continuò poi a correggere e ampliare la sua opera dopo la data della presentazione al marchese estense. Il Theogenius avrà avuto, come la dedica pare indicare, maggior diffusione di quanto suggeriscono i pochi codici rimasti; ed è notevole il fatto che esso solo, fra tutte le opere morali volgari dell’Alberti, abbia avuto una fortuna editoriale cinquecentesca, anche se questa, come ora sappiamo, non era conforme alle ultime cure date al testo dall’Alberti.

Le antiche edizioni danno all’opera un titolo diverso (De repubblica, ecc.) da quelli, pur vari, registrati nella tradizione manoscritta. Tra questi abbiamo scelto quello indicato da Carlo Alberti nel cod. Pal. di Parma: Theogenius, confortati in ciò dall’abitudine dell’Alberti di dare titoli latini anche alle sue opere volgari.

Il Theogenius è pieno di richiami ed esempi tolti dai classici e dalla storia antica. Per quanto ci è stato possibile, li abbiamo controllati sulle fonti certe o probabili, ma ci siamo limitati a citare nell’apparato soltanto i casi più importanti per la costituzione del testo: cioè quelli in cui a) la fonte aiuta a determinare la lezione del testo, b) l’Alberti ha tradotto o rifatto in qualche modo versi, detti o discorsi di poeti e scrittori antichi. La compiuta illustrazione delle fonti utilizzate o rimaneggiate dall’Alberti richiederebbe un ampio commento che esorbita dai limiti delle norme della presente collana1 .

C) APPARATO CRITICO


Libro I
p. 57 12. A P om. molto; B e ne lacrimai, W om. insieme 16. A P om. quanto 17. E carissima 19. W B restituire altri a miglior stato 23. A & copre, P ci copre 25. W B om. mille, A P E B Ca splendore, W risplendere, V5 splendere
  1. Cfr. anche le nostre osservazioni su problemi analoghi nel testo dei Profug. ab aerumna libri, a pp. 429 sgg. di questo volume. Non sono problemi di facile soluzione, e confesso di aver cercato finora invano le fonti di alcuni esempi e detti citati dall’Alberti. Per quelle trovate, sono molto debitore verso gli amici: il mio collega Colin Hardie, e Alessandro Perosa, che durante la sua permanenza oxoniense (1964-65) ha voluto prestarmi il suo valido aiuto in queste ricerche.