Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/42

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36 rime

280di quel che poi vi giova
s’altri vince.
Sai chi è che pregio convince?
Non chi mantien contesa,
né chi tanto pesa
285ogni suo voglia
che altri si stoglia
dallo avezzato amore;
ma ben v’è palma e onore
a saziare,
290a superchiare
di grazia altrui,
anzi gire ambodui
fra lo amoroso sciame
ad un legame
295in un pari passo.
Aimè lasso!
che donna inamorata
può esser beata,
ma non me lo crede.
300Ben sai che la fede
e l’essere sciolta
non può essere svolta
più che altri si voglia;
el viver sanza doglia
305non ha pari,
e son preciosi e cari
i giorni lieti.
Ma chi è che divieti
alle donne amorose
310tor e dar ste cose
a ogni sua posta?
E forse che gli gosta
il soggiogarsi a tanti,
dargli allegrezza e pianti,
315altro ch’un volger d’occhi?