Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/436

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430 nota sul testo

alle citazioni ‘sbagliate’ e con ciò nascondeva il vario procedimento dell’Alberti di fronte ai classici che voleva citare. Noi invece ci siamo comportati diversamente, rispettando entro i limiti del possibile la tradizione manoscritta dell’opera albertiana, e citando nell’apparato, ove occorre, la lezione, e talvolta anche le varianti, della fonte latina. In qualche raro caso ci siamo permessi di correggere veri e propri errori; ma in altri, anche laddove la ‘citazione’ albertiana è lontana dal testo conosciuto e non confortata da varianti note di esso, abbiamo lasciato la lezione data dai codici. In questo settore abbiamo voluto insomma rilevare anziché risolvere tutta una serie di particolari problemi, per cui non esiste un’unica soluzione valevole per tutti i casi, e che meriterebbero un’indagine a parte volta a chiarire i testi adoperati dall’Alberti e il suo atteggiamento scrupoloso o disinvolto verso le fonti della cultura classica che maneggiava1.

C) APPARATO CRITICO

Libro I
p. 107 8. Fa salutatoci ei disse 13. A L2 F3 frequentavano; Fa sacri 20. Fa brinata corr. ex bruna 28. L2 chiamavano.
p. 108 9. L2 mansueschi 17. L2 faccio 29. L1 om. degli Alberti 30. L1 suo terzo libro, A terzo, ma cancellato, altri codd. om. 33. A di lettere agg. m. a. (figura in tutti gli altri codd.).
p. 109 1. L2 autorità 14-15. F2 senza alcuna perturbatione publica proxima, cancellato e sostituito in marg. dalla lezione degli altri codd. 21. A F3 l’arroganza, audacia, L1 L2 arroganza, audacia 22. L2 importunità del peccatore, F3 peccatore corr. in peccare 24. L1 R contro ai 28. L2 consonazione 30. R voci o suoni 33. R om. 35. R discutere.
p. 110 8. A pur lo sento agg. m. a., R om. pur lo sento 22. L2 om. te 30. L2 om. era.
  1. Cfr. i problemi analoghi del Theogenius, a cui si accenna a p. 412||||. Per tre riferimenti a Seneca, De tranqu. animi, sono debitore alla tesi della dott.ssa Marta Basiola, Appunti sul testo critico del «De profugiis crumnarum» di L. B. Alberti, discussa all’Università di Firenze, 1951-52, e gentilmente prestatami dal prof. Folena.