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de pictura 309

della correzione, corruzione e riduzione del testo di F1 attraverso copie numerose e probabilmente cattive, fatte, come è stato suggerito dal Michel, per l’uso degli artisti (e ne sarebbe testimonianza il titolo premesso all’opera in P)1. Di tale tradizione artigiana piuttosto che dotta, di bottega anziché di biblioteca, i codici P e V si potrebbero vedere come tardi e forse ultimi rappresentanti, unici superstiti di un testo mal ridotto e in molti punti addirittura inintelligibile, tanto che si stenta ora a riconoscerne perfino l’utilità pratica.

Non si vuoi dire con ciò che i codici P e V siano privi di valore ai fini del testo volgare. In alcuni puntì essi ci sono serviti per correggere errori e integrare lacune di F1, e in questi e in altri pochi casi citiamo nell’apparato la lezione di P e V. Ci è parso invece inutile ingombrare l’apparato con le altre varianti (tra cui molti errori ed orrori) di P e V, preferendo dare subito qui sotto una larga scelta delle varianti più importanti in modo che il lettore possa farsi ragione delle osservazioni fatte sopra intorno ai rapporti tra i tre codici2.

F1 V P
Libro I
10, 5 Ma in ogni nostro favellare molto priego si consideri me non come matematico ma come pittore scrivere di queste cose. Ma in ogni nostro parlare prego che consideri me non matematico ma pictore scrivere queste cose. Ma in ogni nostro parlare priego non se considere me como matematico ma come pictore scrivere de queste cose.
10, 15 ... segno quale non si possa dividere in parte. ... segno che in parte dividere non si possa. =V
10, 21 ... tanto sarà sottile che non si potrà fendere. ... partire =V
  1. Di riduzione del testo si può parlare piuttosto nel caso di V, in cui intere pagine sono riassunte in poche righe (per un esempio vedi il mio art. cit. in «Ital. studies», XXIII, p. 74 n. g) non sempre intelligibili.
  2. Nei passi citati riproduco fedelmente la lezione dei codd., senza correggere evidenti errori o fare integrazioni ovvie.