Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/116

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94 della architettura

che tale rilievo ti offenda, useremo l’arco scemo, afforzificati i fianchi de le ripe con farli più grossi. Qualunque arco si voglia finalmente, che harà a stare per testa di esse volte, bisogna che sia di Pietre durissime, et grandissime; non altrimenti che quelle, che tu harai poste ne le Pile. Et in detto arco non vi saranno Pietre più sottili, che almeno non corrispondino con la loro grossezza, a la decima parte de la sua corda. Nè sarà la corda più lunga, che per sei volte quanto è la grossezza de la Pila, nè più corta che per quattro. Et commettinsi insieme quelle Pietre ad arco con perni, et spranghe di bronzo gagliardissime. Oltra di questo l’ultima Pietra ad arco, che e’ chiamano il serraglio, sarà ridotta da lo scarpello a la misura de le altre Pietre ad arco, et ancora da l’una de le teste sarà lasciata alquanto più grossa, accio non vi si possa mettere, se non per forza, et con mazzapichiarla leggiermente. Percioche in questo modo le altre Pietre ad arco di sotto, più ristrettamente serrate insieme, gagliardamente, et lungo tempo staranno ne lo officio loro. Tutti i ripieni dentro si murino di Pietre; di maniera che non se ne possa trovare alcuna più salda, et di commettiture di sorte, che non se ne truovi alcuna più strettamente congiunta. Et se nel fornire i ripieni, tu non havessi tanta abondantia di Pietre forti, non ricuserò de le più deboli in caso di necessità, pur che per tutta la stiena de la volta non si mescoli ne serragli cosa alcuna, se non Pietre forti. Restaci a lastricare tal lavoro. Non si debbe manco assodar il terreno a Ponti, che a le vie da durare eterne, et si debbe alzare di ghiaia sino a la altezza di tre quarti, dipoi distendervi sopra le Pietre, con riempitura di rena pura di Fiume, o di Mare. Ma il vano sotto il lastrico de Ponti, si debbe riempiere, et pareggiare di pezzami, sino a la altezza de suoi archi; dopo questo, quel che tu vi lastricherai sopra, assetteralo con la calcina. Ne le altre cose che restano, si deve avere uguale rispetto a l’una, che a l’altra; conciosia che da gli lati con fortissima muraglia, si affortificheranno, e si lastricheranno con Pietre, nè piccole, nè frombole atte a voltarsi, che con ogni poco di spinta si smuovino; nè anche con Pietre tanto grandi, che le bestie habbino, come sopra cosa lubrica cominciandovi a sdrucciolare, prima che le truovino fessure dove possino fermare l’unghia, a cadervi. Et veramente importa molto di che Pietre si lastrichino; hor che pensi tu che avenga il lungo, et continovato consumamento de le ruote, et de le bestie; poi che noi veggiamo che le formiche in esse felici, con il passare de lor piedi, vi hanno ancor esse scavato il loro cammino? Ma io ho considerato che gli Antichi in molti luoghi, et ne la via ancora che và a Tiboli, lastricarono il mezo de la strada di felici, et i lati da le bande copersono di ghiaia minuta. Et questo fecero, accioche le ruote vi facessero manco danno, et i piedi de le bestie vi si attaccassino meglio. In altri luoghi, et massimo su per i Ponti, accanto a le sponde feciono andari con Pietre rilevati, che servissino per i pedoni; et la parte del mezo lasciarono a carri, et a le bestie. Finalmente gli Antichi in simili opere lodarono molto la felice, et infra le felici, quelle, che riavevano più buche, o più fessi; non perche le fussino più dure, ma perche manco vi si sdrucciolava sopra. Useremo adunque qual si voglia Pietra, secondo che ne haremo abbondanza, pur che si sceglino le più dure; con le quali almeno si lastrichi quella parte de la via, la quale è più battuta da le bestie; et la più battuta da quelle, è la più pari, conciosia che sempre fugghino quelle parti che pendono. Et pongasi, o vuoi felice, o qual altra Pietra si voglia, grossa tre quarti di braccio, et larga al manco un piede con la faccia di sopra piana, congiunta l’una con l’altra, che non vi sia fessura alcuna, colmandovi la strada; acciocche raccoltevi le pioggie scorrino via. Il modo di colmare le strade è di tre sorti; conciosia che i pendii saranno fatti o inverso il mezo de la strada; il che s’aspetta a le strade più larghe, o vero da gli lati, che impediscono manco le vie più strette; o


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