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libro terzo. | 61 |
cia di questi, si riempie di qual si voglia spezzato, et guasto sasso, quasi come con opera ammassata a caso, et tumultuariamente fatta: Et in quelli altri, non si mescolano alcuni o pochissimi sassi rozi, ma tutti, et in ogni luogo insino dentro, si murano di opera ordinaria. Io vorrei più tosto che e’ riempiessino il muro per tutto, con tutti gli ordini di Pietre quadrate, accioch’egli durasse eterno, niente dimeno, sia qual si voglia vano infra le corteccie delle mura, che tu habbi ordinato di riempire di Pietre, avvertisci quanto più puoi, che i filari si tirino per tutto uguali. Et oltra questo sarà bene che dalla facciata di fuori a quella di dentro, si menino non troppo rade, alcune Pietre ordinarie, che abbraccino tutta la grossezza del muro insino alle corteccie, et che le leghino scambievolmente insieme, accioche i gittativi ripieni, non spinghino le sponde delle corteccie. Osservarono gli Antichi nel gittare i ripieni, di non gli gittare (con una sola continovata gittatura) più alti che cinque piedi, et di ragguagliarvi dipoi sopra con un filare. Onde la muraglia venisse quasi ristretta, et ricinta di nervi, et di legature, accioche se cosa alcuna o per difetto del Maestro, o per altro accidente, cominciasse in tutta quella gittatura ad avvallare, non habbia a tirarsi subito addosso il peso dell’altre cose, che di sopra l’aggravano, ma habbino le cose di sopra quasi una nuova basa, da fermarvisi. Ultimamente ne avertiscono, il che appresso di tutti gli Antichi veggo io molto osservato, che ne ripieni non si metta Pietre, che passino di peso la libra; percioche e’ pensano che le minute si unischino più facilmente, et si pareggino meglio alle congiunture, che le grandi. Et faccia a questo proposito quello, che appresso di Plutarco si legge del Re Minos; Percioche havendo costui divisa la Plebe in arti, teneva per cosa certa, che ogni corpo in quante più minute parti fusse diviso, tanto più facilmente, et più a suo piacere fi potesse maneggiare, et trattare. Non penso già che sia da stimare poco, che tutte le concavità si debbono riempire, et che e’ bisogna per tutto in ogni minimo luogo rinzaffare, si per altri conti, si ancora perche gli animali non vi possino entrare a farsi nidio, et che ragunatevisi ribalderie, et semi, naschino per le mura fichi salvatichi. Egli è cosa incredibile a dire quante gran moli di Pietre, et quali masse io ho viste smosse da una sola radice d’una pianta. Tutte quelle cose adunque, che tu hai a murare, si debbon et legare, et riempiere diligentissimamente.
De ricinti di Pietra, del legamento, et del fortificamento delle cornici, et in che modo si serrino insieme molte Pietre per saldezza del muro.
cap. ix.
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