Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/14

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scritta da girol. tiraboschi. xiii

scritto in italiano, intitolato Theogenio, stampato prima in Venezia nel 1545, e poi inserito dal Bartoli fra gli altri Opuscoli, e di cui conservasi una copia assai elegantemente scritta in questa biblioteca estense con lettera dedicatoria dell’Alberti al marchese Leonello, nella quale egli accenna di essere stato in Ferrara, e di avervi da lui ricevuta dolce ed onorevole accoglienza: Et a me quando venni a visitarti, vedermi ricevuto da te chon tanta facilità et humanità, non fu inditio esserti bapt. alb. se non molto acceptissimo? In età di 30 anni egli era in Roma; perciocchè l’anonimo racconta ch’ivi in tal età scrisse nello spazio di soli 90 giorni i tre primi libri Della Famiglia; che gli spiacque non poco il vedere che niuno de’ suoi parenti degnolli di un guardo; e ch’egli voleva quasi gittarli al fuoco; ma che poscia tre anni dopo vi aggiunse il quarto, e che offrendolo ad essi, così lor disse: se voi vi siete saggi, comincerete ad amarmi; se no, la vostra malignità stessa tornerà a vostro danno. Questa maniera di favellare ci mostra che l’Alberti avea frattanto ottenuto di recarsi alla patria: ed ivi in fatti egli era nel 1441, perciocchè abbiamo altrove descritto (l. I. c. 2) il letterario combattimento che ad istanzia di Pietro de’ Medici e dell’Alberti si fece in quell’anno in Firenze. L’anno 1443 ei volle mandare a non so qual personaggio in Sicilia una copia della sua ope-