Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/17

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xvi vita di leonbat. alberti

trattato. Il Palmieri è il solo fra gli scrittori di que’ tempi, che abbia fissata l’epoca della morte di Leonbatista, dicendo ch’ei morì in Roma l’anno 1472 (l. c. ad h. a.). Ed essendo egli scrittore contemporaneo, e che vivea nella stessa città, ove parimente morì l’anno 1483. (V. Zeno Diss. voss. t. 2. p. 169), questa testimonianza non ammette eccezione. Il co. Mazzucchelli, che non l’ha veduta, non essendo allora stampata la Cronaca del Palmieri, crede che l’Alberti morisse verso il 1480, e si vale a provarlo della lettera del Poliziano scritta a Lorenzo de’ Medici, in cui gl’indirizza l’Architettura dell’Alberti già morto, la qual lettera crede egli che sia scritta verso il detto tempo. Ma io rifletto che il Palmieri ci narra che fino dal 1452 offrì l’Alberti a Niccolò V. quella sua opera. Or se ciò non ostante ella non fu pubblicata in istampa, quando quest’invenzione s’introdusse in Italia, e quando egli viveva ancora; potè parimente ritardarsene di alcuni anni dopo la morte di lui la pubblicazione. E quindi potè il Poliziano scrivere quella lettera, e divolgar l’opera dell’Alberti solo verso il 1480, benchè ei fosse morto alcuni anni prima.

L’anonimo scrittor della Vita di Leonbatista, che poche notizie ci dà de’ varj avvenimenti di essa, molto in vece diffondesi nello spiegarne i costumi, l’indole e il fervor nello studio. Io lascerò in dis-