Vai al contenuto

Pagina:Albini - Il figlio di Grazia, Milano, Vallardi, 1898.djvu/52

Da Wikisource.

— 38 —

vato bene il modo di farle paura perchè taccia. Dio l’ha proprio fatto robusto per il tormento degli altri.»

«Dà sempre schiaffi, Natale!» proruppe in un angolo la voce acuta di Nocente.

«Tu taci! che ne dai per conto tuo un sacco a quella povera bambina, ogni volta che torna a casa!» gridò la mamma.

La maestra disse: «Basta, io ho creduto di fare il mio dovere coll’avvertirvi.»

«La ringrazio tanto, signora maestra. Io non ho il tempo di arrivar a tutto: i figlioli li devo abbandonare un poco alla grazia di Dio, per aver tempo al resto, ma quello che posso dire è che la meglio custodita e la più fortunata è quella bimba lì.... che gli altri voglion dire maltrattata. Però terrò gli occhi aperti, non dubiti! Buona notte.»

La maestra uscì scotendo il capo: «Pare impossibile!» pensò «come certe mamme non si curano dei loro figlioli!»