Questo è quanto di me solea narrare
Quel mio padre, non padre,
E ch’io posso contare.
Tir.Dimmi, del nome tuo tieni memoria?
Ei come t’appellava?
Meg.Qual fosse veramente il nome mio
Son del tutto ignorante;
Ei mi disse Nerino,
Perche ne i pianti miei
Solea chiamar Nerina.
Tir.O pietade del ciel sempre infinita;
O fosca humana mente;
Montano, il mio pensier dove traea
Me lasso, e me dolente?
Mon.Io certamente ò Tirsi ho contrastato
A tue voglie severe,
Però che forza occulta
Mi conduceva a così fare; Dio
Il qual sempre è pietoso
Sia sempre anco lodato
O carissimo, omai
Non più Nerino, omai non più Megilla,
Ma sia tuo nome Alcippo;
Non più de la ventura,
Ma figliolo di Tirsi;
Nerina era tua balia;
Ella andava a diporto
Con altre donne giù per l’Erimanto,
Fù con forza assalita
Da fiero stuolo di d’huomini malvagi;
Seco trasser le donne;
E te solo lasciaro in sul naviglio
Preda de la ventura,