Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/201

Da Wikisource.

di luigi cornaro. 193


Torniamo adesso al nostro Luigi Cornaro, ed accompagniamolo anche per poco nella longeva sua vita, ne lo abbandoniamo sin al dì estremo. Ed oh fosseci stata meno avara la storia, che di così gentile spirito taciute avendo le più private e circostanziate azioni, noi non possiamo ora conoscere di proposito né alcune sue opere, né tanti documenti del suo peregrino ingegno, e contentar ci dobbiamo di pochi materiali che, a guisa della pianta di un maestoso edilizio, bastar possano a farci indovinare soltanto la grandezza dell'alzato e la pompa dogli ornamenti. Le poche lettere che di lui ci rimangono fanno a buon conto argomentare quanto atto egli fosse ad ogni più nobile disciplina, e siccome indirizzate a grandi uomini, il Bembo, lo Speroni, il Barbaro, il Fracastoro, bastano a mostrar di quanta eccellenza fossero i suoi legami amichevoli1


Gamba, Opere 13
  1. Nella ristampa de' Discorsi di Luigi Cornaro, Venezia, 1816, in 8, trovansi alcune di queste Lettere, ed in maggior numero si leggono nel vol. vii della raccolta intitolata: Miscellanea di varie operette, ecc. Venezia, Tommaso Bettinelli, 1743, in 12, pag. 349 e seg. Al Fracastoro scrisse il Cornaro, ma la lettera sua è perduta. Restaci la risposta datagli da quell'insigne Veronese, ch'era però di opposta sen-