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di giovanni boccaccio. | 237 |
cadia, dal Bembo negli Asolani e dal Menzini nell’Accademia Tusculana. Anche il Filostrato è un poema della giovanile età del nostro autore, come lo è pure l’Amorosa Visione, poetico lavoro in cui, secondo il cav. Baldelli, sembra più viva, più leggiadra, più efficace che altrove la versificazione del Boccaccio. Ultimo tra’suoi poemi suol giudicarsi il Ninfale Fiesolano, scritto con maggiore maestria di ogni altro, ma non ultimo è poi credulo da chi avverte che messer Giovanni ne’ suoi anni maturi non lo avrebbe certamente insudiciato di oscene brutture.
Tra le prose, dopo il Decameron, suol assegnarsi il posto di onore alla celebre Fiammetta, scritta fin dall’anno 1344. La Vita di Dante è opericciuola di alta importanza. Il Corbaccio, o Labirinto d’Amore, contiene amare invettive contro corta vedova tapinella che risponder non volle agli amorosi riscaldi dello scrittore e contra ancora tutto quel sesso gentile, di cui era pure stato il Boccaccio sì gran campione. Fu scritta quest’opera l’anno 1355, ed è lodatissima per finezza e sobrietà di ornato e per isceltezza di belle voci. Il Ginguené pose innanzi buone ragioni per togliere dal novero delle opere apocrife anche il romanzo l’Urbano, e vorrebbe re-