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272 | le principali geste |
cinéa del Toboso. Il difensore di questa accettò tosto la pugna alle dure condizioni volute dall’avversario; e senza suono di tromba o di altra guerresco stromento, volsero ambedue a un punto stesso le briglie ai loro cavalli, ma siccome il destriero del cavaliere dalla Bianca Luna era molto svelto e leggiero, così fu presto sopra al nemico; ed alle corte rovesciò di cavallo don Chisciotte, il quale stramazzò in un col suo Ronzinante. Vinto e debellato, si mise il nostro cavaliere a gridare: Dulcinéa del Toboso è la più bella creatura che viva, ed io il più sventurato cavaliere che cavalchi sulla terra: strignete pure, o cavaliere, la vostra lancia, toglietemi la vita da che mi toglieste l'onore.
La Penitenza, di Sancio Panza.
Se Sancio Panza si fosse date le tremila trecento e tante frustate, profetizzate dal savio
Merlino come indispensabili per lo disincanto di Dulcinéa, il suo padrone non sarebbe stato vinto in battaglia. Tornò questi in fatti a dolersene amaramente, e indusse alla fine lo scudiere a compiacerlo mediante il pagamento di 825 reali. Sancio, tocco dall'avarizia,