Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/54

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46 narrazione


viene, ch'entro l'eccelso Archilicco delle Antenorce mura succhiò il latte purissimo delle più squisite dottrine, e trovò quella penna d’oro onde con profluvio di facondia sopraddistinta delineare le prerogative di Bassano, le quali intende però di lambire solamente fuggendo a somiglianza de’ Cani del Nilo. Raccomanda in fine se stesso, e l'opera sua alla gran bontà del Podestà, che per ogni capo ha dell'infinito, e infonde splendore nel cupo delle tenebre della nativa ignoranza (dell’autore).

Ma tentiamo di emendar con decoro la storia de’ nostri letterali bassanesi, e frughiamone alcuno in qualche scienza versato. Medico valente è stato Vittor Gardellini, che, al riferire del Verci, sentiva molto avanti nell’arte sua, ed era consultato dagli indigeni e dai forestieri. Mandò alle stampe un’operetta De origine foetus1, di cui né io so dare giudizio, né trovo che ne faccia menzione nemmeno il Ploucquet nella sua gran Biblioteca Medica, impressa a Tubinga. Per quanto


  1. Vicentiae, apud Haeredes Dominici Ainadei, 1628, in 4.