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Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/64

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56 narrazione


Di natali quasi ugualmente oscuri è stato Giovanni Volpato; valoroso maestro dell’intaglio in rame e onoratissimo uomo, che cessò di vivere in Roma il di 26 agosto nell’anno 1804- Sin a ventun’anni non fece in patria che disegnare ornati su i pannilini, e trapuntar manichetti in compagnia di sua madre. Deposto l'ago, e preso in mano lo stilo, si addestrò nella officina Remondiniana che grande utilità reca alle buone arti, e venne assistito e diretto dai consigli del celebre Bartolozzi, allora dalla famiglia Remondini impiegato in imprese dell’arte sua. Potè poi trasferirsi a Roma, quivi perfezionarsi e fare luminosa comparsa. Parlò di lui con molta esattezza e con lode non equivoca il Giornalista Romano, quando ci annunziò l’amara sua perdita: "Si può dire che non corresse, ma volasse nella carriera dell’incisione. I primi suoi saggi sorpresero i professori, ed in brevissimo tempo occupò il primo luogo tra gl’incisori veneti, allora molti e valenti... Nel-


    voro, e delle liberali cure indefesse prestatevi dal Casarotto. Ha nel diritto la veduta del nuovo Ponte col motto: Medoaco frenato vìa pubblica munita mdcccxxi. Nel rovescio: Angelo Casarotto pontis architicto Bassanensis ob merita.