Pagina:Alcuni discorsi sulla botanica.djvu/103

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agli Dei, ed agli Eroi creduti benefattori del genere umano.

Laonde dopo avere minutamente studiata la mirabile organizzazione di questi esseri al lume della più severa scienza, ho divisato di parlarvi oggi delle particolari attinenze, che essi hanno con noi, inquantochè mirabilmente concorrono a soddisfare le necessità, ad accrescere i piaceri e le delizie della vita. Adoperandomi a farvi conoscere a parte a parte i grandi servigi, che gli alberi prestano nei nostri materiali bisogni, non altrimenti, che in quelli di gran lunga superiori dello spirito o morali, spero potervi non pur trattenere per breve ora piacevolmente, ma eziandio non senza qualche profitto per rispetto alla scienza.


Per grandi e varii che si vogliano i benefizj che traggonsi da altri ordini di piante, non sono essi a gran pezza da paragonarsi coll’utile e colle commodità, che ci forniscono gli alberi.

Le più antiche tradizioni dei popoli ci rappresentano gli uomini viventi quasi esclusivamente dei frutti di essi. E sebbene nei tempi che seguirono, gli alberi abbiano dovuto cedere ad umili pianticelle che il medesimo anno vede nascere e perire, (le gramigne) il vanto di apprestare il principale alimento ai mille milioni di mortali, che coprono la superficie della terra, ciò non toglie, che alcuni popoli continuano a nutrirsi oggigiorno ancora di