Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/58

Da Wikisource.

51

egli francamente sul principio, poi mettendola in dubbio, e poi cautelandola con quattro cautele. La prima delle quali fu che bisognava far l’esperienza in tutte le sorte di bianco. La seconda, che bisognava farla in tutte le sorte di nero. La terza che era necessario far l’esperienza in tutte le materie: e quello, che importava molto per assicurarsi bene (ed era la quarta cautela) che il tutto si doveva fare alla presenza di uno, che fosse dell’opinione contraria; ed assegnò la ragione in lingua latina, perche si ricercava questa ultima cautela. Imperocche disse, Incredibile est quantum quis sibi ipsi applaudat. Ma il Signor Carlo, che pur troppo chiaro teneva il fatto si portò tanto bene, e valorosamente, che il Filosofo si ridusse a mettere mano alle piu alte, e sottili speculazioni della piu recondita, e profonda Filosofia. Ma prima di passare piu avanti, vengo tirato, come per digressione a considerare alcune cose in questo caso. La prima delle quali è, che pare che l’intelletto, ed il cervello di questo Filosofo si ritrovi molto piu pronto, e facile a prestar l’assenso alle conslusioni false, che alle vere: poi mostra parimente, che piu facilmente si riduce a filosofare intorno al falso, che intorno al vero; Imperocche essendoli stata proposta prima la conclusione, Si riscalda piu al lume del Sole la parte bianca del mattone, che la parte nera, cosa falsissima, subito non solo fu da lui ammessa per vera senza difficoltà, ma pretese di piu saperne assegnar la cagione, e l’assegnò de fatto. In oltre quello, che gli fu proposto la seconda volta, ed è verissimo, fù, che preso