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Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/67

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bianca ne ritornassero indietro solamente cinque, in qual parte sarebbero restate piu palle infuocate, nella nera, overo nella bianca? pensateci bene. Ed egli senza molto pensarci, francamente rispose: nella bianca. Mi piacque fuor di modo quella prontezza, e vivacità di spirito, e soggiunsi, Ma la verità è, Sig. Marchese, che V. S. m’hà detto poco fà, che spargendosi egualmente il lume del Sole sopra il nero, e sopra il bianco, ritorna indietro a gli occhi nostri più lume dal bianco, che dal nero: non è così? Padre sì, rispose: e di più V. S. hà confessato che il lume del Sole, è caldo, non è egli vero? È verissimo disse. Adunque, soggiunsi io, non è da far maraviglia nessuna, che essendo vero, che nella parte nera sono restate molto maggiori moltitudini di palline calde, che nella parte bianca, quando noi ci applichiamo le mani si senta maggior caldo nella parte nera, che nella parte bianca; ed ecco che il Sig. Marchese hà saputo rispondere esquisitamente. Allora quel fanciullo mostrò un’allegrezza grande di aver saputo rispondere così bene. Ed io sospirai dal profondo del cuore, considerando che da una casa tanto illustre, anzi illustrissima come è Casa Martinenga, che si può dire Madre d’Eroi continuavano a uscire spiriti, ed ingegni egregi, e lucidissimi, ed in ogni modo con esser poco applicati alle virtù, a’ studij nobili, ed alle operazioni onorate ne seguivano tanti disordini; e deplorai la miseria della patria mia, vedendo nelle stalle de’ Grandi educare i Pulledri, e Cavalli con grossissime spese, ed accuratissime diligenze, ed all’incontro