Pagina:Alcuni scritti del dottor Carlo Cattaneo vol. I, Milano 1846.djvu/44

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E ALFIERI 27

bamento. Il prìncipe nulla risponde; e questo silenzio, in ànimo agitato e bisognoso d'espandersi, è gran delicatezza. PErez insiste, ma Carlo nulla gli apre dell'amore; si lagna bensì dell'odio del padre, e delle arti de' suoi ministri. Perez, vero amico, cerca di placarlo, e gli mostra Filippo ingannato dagli adulatori:

Non sa il vero il re.

E si offre a sventare presso Filippo quelle calunnie:

Io primo,
Io gliel dirò per te.

Ma Carlo ha mirato più profondamente nel cuor di Filippo:

Più che non credi
Il re sa il ver!
Chiuso inaccessibil core
Di ferro egli ha ....

E perciò ricusa le difese dell'amico, pur mostrandogli ànimo riconoscente:

La mia difesa lascia
All'innocenza.
Intercessor, s'io fossi reo, te solo
Non sdegnerei. Qual d'amistade prova
Darti maggior poss'io?

Allora Perez prende animo, e si spinge innanzi:

Del tuo destino,
E sia qual vuolsi, deh! fammia a parte;
Avrai compagno
Inseparabil me d'ogni tuo pianto.